La Fondazione Roi è certamente una istituzione privata, ma che doveva rivolgere, da quanto si legge nello statuto originario, tutta la sua attenzione ai Musei civici di Vicenza (anzi Museo Civico al singolare, ndr). Quindi, in qualche misura, svolgeva una attività pubblica. Poi tenendo, giustamente, conto degli accadimenti della ormai scomparsa Banca Popolare di Vicenza che hanno influito non poco sulla stessa Fondazione, non si può non riconoscere che in buona misura questa Fondazione diviene un elemento importante della storia di Vicenza degli ultimi 20 anni (nella foto da sx Diamanti, Grossato e Valmarana i tre ultimi membri desiganti dalla BPVi insieme agli altri 4 scelti da Zonin, ndr).
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Il Presidente Napolitano, che di certo non è tra i miei preferiti, qualche goccia di saggezza l'ha profusa quando disse "È necessario combattere con successo ogni indizio di razzismo, violenza e sopraffazione contro i diversi, e innanzitutto ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando si traveste da antisionismo" e aggiunse che "Antisionismo significa negazione della fonte ispiratrice dello Stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, di là dai governi che si alternano alla guida di Israele".
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Le indicazioni stradali in Italia non sempre sono precise e la provincia di Viterbo non fa eccezione. Trovandomi a dover raggiungere un paesotto, devo affidarmi alle indicazioni del navigatore. "Percorrere la circonvallazione Gi Almirante" dice perentoria e atona la voce femminile. Come? Al boia Giorgio Almirante, al rastrellatore capo di bambini ebrei e ragazzi partigiani è dedicata una strada? Al capo di quel partito fascista che ha votato contro la Costituzione democratica e che ha fornito tanti adepti al terrorismo stragista più sanguinario d'Europa? È mai possibile? (nella foto il convegno su Almirante patrocinato dall'amminustrazione Variati del Comune di Vicenza, ndr)
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Troppe volte i politici si circondano di servi, cui fanno credere di essere loro "uomini di fiducia". Costoro in cuor loro fanno proprie le parole che Leporello, il servo di Don Giovanni (Libretto da L. Ponte, musica di W.A. Mozart), canta: " O Notte e giorno faticar per chi nulla sa gradir; piova e vento sopportar, mangiar male e mal dormir... Voglio far il gentiluomo, e non voglio più servir.", ovvero voglio anch'io fare il politico e godere i suoi privilegi. Per questo danno ad ogni piè sospinto ragione al potente, e vantano ogni sua azione, per porla nel Catalogo e menar vanto, e talora anche loro "esibiscono la loro protezione" (nel video "Madamina, il catalogo è questo" con Leporello interpretato da Ferruccio Furlanetto, dal Don Giovanni de Mozart)..
Oggi abbiamo incontrato al Bar Clinto a Viale Trento Luciano Parolin, candidato alle Amministrative di Vicenza per Quartieri al centro, per salutarlo nell'ultimo giorno della sua personalissima campagna elettorale visto che il professore di Fisica, ora in pensione, ma appassionato studioso e "scrittore" di toponomastica e storia della città è stato uno dei nostri primi lettori e continua ad esserlo a dimostrazione che il web è anche per i settantenni e anche più come lui. Lo abbiamo intervistato per salutare con lui tutti i veri appassionati di politica che si candidano per sfida ma anche per testimoniare il loro impegno per là dove vivono.
Pubblicato il 7 giugno alle 22.11, aggiornato alle 23.11. La campagna elettorale per palazzo Trissino è stata impregnata di temi generici e poco concreti, di dossier anonimi e sondaggi di parte, di "Borgo Berga l'hai fatto tu, no io no...!", di non so quante telecamere da installare, 10.000 alberi da piantare e 100.000 manganelli a destra come a sinistra, di municipi da spostare di 500 metri, di Fondi immobiliari prima bocciati ora sulla via della resurrezione, di Tac Tav a go go salvo che per chi avrà le case distrutte, di tutti sì a chi vuole sentire dei sì e tutti no per chi vuole i no. Se si sono affrontati temi come il lavoro, la sicurezza sul lavoro, l'ambiente, il sociale per anziani e disabili, lo si è fatto con nude affermazioni senza progetti chiari.
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"Vicenza è una città piena di risorse culturali. Risorse strutturali: dalle opere del Palladio ai suoi giardini, passando per musei, chiese, aule studio. E risorse fisiche: i tanti insegnanti in pensione che, dopo una vita passata nelle aule a far crescere le giovani generazioni, possono continuare a dare il loro contributo per far crescere la nostra città . La nostra proposta è di mettere assieme queste risorse per un ulteriore salto di qualità dell'offerta culturale a Vicenza". Con queste parole il candidato sindaco Otello Dalla Rosa presenta con la nota che pubblichiamo la sua idea di dare vita alla figura del volontario culturale.
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La nostra splendida Vicenza - scrive nella nota che pubblichiamo Franca Equizi candidato sindaco Confederazione Grande Nord - è una Venezia in miniatura, ma i turisti si fermano per qualche ora al massimo per un fine settimana. E' conosciuta nel mondo come la città del Palladio, ma pochi, anche fra i vicentini, conoscono realmente il nostro immenso patrimonio storico di palazzi, chiese, oratori, resti romani, ville, libri antichi, collezioni e altro. I nostri musei, per motivi di spazio, hanno i magazzini pieni di opere che non possono essere ammirate da nessuno. Vicenza non è solo Palladio.
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